La periartrite alla spalla, o anche conosciuta come spalla congelata, è una condizione infiammatoria cronica dell’articolazione scapolo-omerale, caratterizzata dall’infiammazione cronica e dall’irrigidimento della capsula articolare.

Dai dati presenti in letteratura, si evince che 3 persone su 100 sviluppano periartrite alla spalla nell’arco della loro vita. I soggetti maggiormente interessati sono persone di età compresa tra i 40 e 60 anni, e con una tendenza maggiore per la popolazione femminile, circa il 70%, che non quella maschile.

La periartrite alla spalla insorge in maniera lenta e graduale, con un’evoluzione benigna e un processo di guarigione, che in alcuni casi, è molto lungo.

Ad oggi non si conosce l’eziopatogenesi, anche se da alcuni studi scientifici sull’argomento, si è notato che la causa principale possa essere riconducibili a fattori di natura metabolica. Difatti, si è evidenziato una correlazione tra questa condizione articolare e fattori, quali, oltre, la prolungata immobilità dell’articolazione della spalla, il diabete, le malattie cardio-polmonari, le malattie della tiroide, morbo di Parkinson.

Recentemente è emerso che anche un uso eccessivo e perpetuo di farmaci come ansiolitici, antidepressivi, ipotensori possono essere elementi predisponenti per la generazione della periartrite.

Le fasi della periartrite alla spalla

Sono state osservate tre fasi che si attraversano prima della guarigione: la fase di congelamento, la fase congelata e la fase di scongelamento. 

1. Nella prima fase, è quella di congelamento detta anche fase acuta, il sintomo che prevale è quello del dolore. 

2. Nella fase congelata aumenta il senso di rigidità e di difficoltà ad eseguire i movimenti, anche quelli più semplici

3. La terza fase, quella di scongelamento, è quella in cui si avvicina alla guarigione. Il dolore si attenua ancora di più e anche la sensazione di rigidità diminuisce. 

La diagnosi

Per diagnosticare la periartrite, lo specialista valuterà il racconto dei sintomi da parte del paziente, l’esame obiettivo e l’anamnesi, nonché radiografia alla spalla, ecografia ai tessuti molli della spalla o RMN alla spalla.

I benefici dell’osteopatia in caso di periartrite

Oltre al protocollo classico farmacologico e fisioterapico, anche l’osteopatia può dare il suo contributo.

L’osteopata non farà solo una valutazione biomeccanica della spalla e/o dove si manifesta il dolore, ma considererà l’intera struttura. Il paziente deve essere valutato nella globalità proprio perché la periartrite può essere dovuta persino da alterazioni posturali.

A livello clinico si è osservato che una disfunzione somatica di un viscere può avere ripercussioni sulla funzionalità della spalla.

Un esempio può essere dato da una disfunzione somatica del fegato. Quest’organo presenta diverse correlazioni con la spalla sia dal punto di vista neurologico (plesso brachiale e nervo frenico in primis) sia a livello fasciale ( tramite il diaframma e una restrizione di mobilità di quest’ultimo) sia metabolico (soprattutto nelle donne, il fegato metabolizza gli estrogeni, in particolar modo durante la fase pre-menopausa o menopausa un’eccessiva attività di questo viscere, può generare maggiori quantità di cataboliti che possono incidere sulla funzionalità capsulare).

Più la disfunzione somatica è mantenuta nel tempo, più sarà inficiata negativamente l’attività della spalla, in cui poi si potrà osservare l’insorgenza di algie come la periartrite.

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