L’osteopatia in ambito craniale poggia le sue basi sul meccanismo respiratorio primario. Un modello teorico costruito su cinque principi basilari che spiegano le ragioni del movimento cranico o ritmo cranico in ambito osteopatico:

  • la fluttuazione del liquido cerebrospinale (LCS);
  • la motilità intrinseca del sistema nervoso centrale e del midollo spinale;
  • la mobilità delle membrane meningee (craniche e spinali);
  • la mobilità articolare delle ossa del cranio;
  • il movimento involontario (passivo) del sacro tra le ossa iliache.

Molto spesso, l’osteopatia in ambito craniale è attaccata o criticata poiché non ha evidenze scientifiche ma nel tempo, con l’evoluzione tecnologica e l’ottimizzazione degli studi scientifici, si è visto che dà dei benefici considerevoli in alcuni ambiti (coliche infantili, plagiocefalia, mal di schiena, patologie visive e/o vestibolari).

Quando si effettua la valutazione e il trattamento cranio sacrale non significa che il resto del corpo non venga preso in considerazione, in quanto l’osteopatia considera il paziente nella sua unità.

Secondo la visione osteopatica, ogni osso che compone il cranio si muove con i propri assi e piani, rendendo le suture un’articolazione che rappresenta il motore del movimento cranico e alla quale sono attribuite le varie disfunzioni teorizzate da Sutherland.

Il trattamento craniale nei neonati

Hayden e Mullinger hanno osservato che il trattamento craniale è risultato molto efficace nei neonati con coliche infantili.

Tutti i bambini valutati nello studio sono stati visti una volta alla settimana per 4 settimane.

I risultati dell studio dell’osteopatia in ambito craniale nei neonati

È stata rilevata una riduzione progressiva e altamente significativa tra le settimane 1 e 4 del pianto (ore/24 ore) (P<0,001) nei neonati trattati; allo stesso modo, c’è stato un miglioramento significativo nel tempo trascorso a dormire (P<0,002).

Al contrario, non sono state rilevate differenze significative in queste variabili per il gruppo di controllo. Il calo complessivo del pianto è stato del 63% e del 23%, rispettivamente, per i trattati ei controlli; il miglioramento del sonno è stato dell’11% e del 2%.

Lessard, Gagnon et all hanno osservato che l’osteopatia in ambito contribuisce al miglioramento delle asimmetrie craniche nei bambini di età inferiore a 6 mesi che presentano caratteristiche segni di plagiocefalia.

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